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Giardini aromatici

Un tempo relegate all'orto, le piante aromatiche stanno vivendo un momento d'oro in giardino e sul terrazzo. Utile e dilettevole si uniscono in nuvole di profumi.


Si potrebbe dire che le specie aromatiche sono state protagoniste di una lenta ma costante migrazione. Sino a non troppi anni or sono erano relegate in un angolo dell’orto, destinate ad essere colte al momento del bisogno. Venivano trattate da meri ortaggi, insomma.
In tempi più recenti, invece, le aromatiche si sono ritagliate spazi via via crescenti. In un primo tempo, salvia, rosmarino e basilico si sono accontentati di formare piccole aiuole nei dintorni della cucina ma, successivamente, complice anche la ricerca vivaistica e le nuove varietà introdotte sul mercato, le aromatiche hanno assunto un ruolo da protagoniste negli assetti vegetazionali di giardini e terrazzi. Non più quindi semplici piante utili a fini gastronomici, ma vere e proprie colonne portanti dal punto di vista ornamentale e paesaggistico. D’altra parte, con la crescente diffusione della cultura del verde, si è assistito a un maggiore interesse per gli aspetti giardinistici che vanno oltre la mera visione: tatto, udito e olfatto (ma anche gusto, volendo!) hanno oggi un ruolo importante per la piena comprensione di un’area verde.

Aromi millenari
Le piante aromatiche sono state ampiamente utilizzate sin dall’antichità per la produzione di profumi, piatti o preparati medicinali. Si pensi, per esempio, agli antichi egizi che già 3.000 anni fa realizzavano creme e fragranze impiegando gli oli essenziali di numerose piante, preparati che venivano poi usati nel corso di riti funebri quali la celebre mummificazione dei defunti. Sull’altro lato del Mediterraneo i Romani e i Greci facevano un uso accorto delle piante aromatiche sia nella vita quotidiana sia nel corso di cerimonie religiose. Ne sono prova i numerosi e approfonditi trattati di carattere medico che gli studiosi dell’epoca ci hanno lasciato sull’argomento. Talvolta, alcune specie erano associate alle arti magiche ed esoteriche a causa degli effetti che comportava la loro assunzione.

Rosmarino, salvia e alloro
Le specie che non possono assolutamente mancare nel nostro spazio verde sono certamente quelle tipicamente mediterranee che, pertanto, si adattano particolarmente bene alle nostre condizioni climatiche.
Rosmarino, salvia e alloro sono i protagonisti indiscussi della nostra tavola e, per poterli riprodurre con successo, è sufficiente individuare un luogo assolato per farli sentire a loro agio. Il fattore acqua non è poi così determinante dal momento che si tratta di piante abituate a sopportare periodi prolungati di siccità; tuttavia, come per qualsiasi altra specie vegetale, è importante garantire un adeguato approvvigionamento idrico nelle prime fasi della messa dimora e, successivamente, in caso di periodi prolungati molto caldi e asciutti.
Il rosmarino è una pianta impegnativa dal momento che raggiunge le dimensioni di un grande arbusto e richiede uno spazio sufficientemente ampio per potersi sviluppare appieno. Qualora lo spazio fosse un fattore limitante, è possibile ricorrere alla varietà Rosmarinum officinalis ‘Prostratus’ la quale, come suggerisce la denominazione, è una cultivar strisciante e ricadente che, quindi, si adatta perfettamente a decorare bordure rialzate oppure contenitori. Il rosmarino ha un’ottima valenza ornamentale anche grazie alla sua fioritura che talvolta è davvero generosa e capace di attirare molti insetti pronubi.
Che dire poi della salvia? Perfetta da friggere, ottima per profumare primi piatti o secondi piatti di carne. In qualsiasi vivaio o centro giardinaggio è possibile reperire almeno tre o quattro varietà diverse di salvia edibile, ossia che possiamo utilizzare per le nostre preparazioni culinarie. Per aumentare la variabilità ornamentale in giardino (e per stupire i nostri ospiti a tavola) possiamo accostare varietà caratterizzate da fogliame di colore diverso. Esistono salvi con foglie di colore porpora, altre verde intenso, altre ancora screziate di giallo o di bianco. Se osserviamo bene, inoltre, possiamo scegliere fra varietà a foglia larga o con fogliame molto contenuto, ottimo per decorare i piatti.
Se ne usa davvero poco in cucina ma il suo contributo è indispensabile nella stagione invernale per la preparazione di arrosti e non deve essere sottovalutato quale ingrediente per la marinatura delle grigliate estive. L’alloro è un grande arbusto che, se lasciato crescere liberamente, assume dimensioni arboree. Una specie che può diventare un attrattore di sguardi all’interno di un’area verde grazie alla sua grandezza e al fatto che mantiene le foglie nel corso dell’inverno. Il rovescio della medaglia è che richiede spazi molto ampi e non si adatta benissimo alla coltivazione in contenitore. Tuttavia, è una specie che può essere controllata abbastanza bene con la potatura e che si adatta anche alla formazione di siepi sempreverdi. Perché non utilizzare l’alloro per delimitare un confine o per creare quinte vegetazionali in grado di aumentare il senso di mistero quando si attraversa un giardino?

Basilico, menta e timo
Se si guarda a piante più piccole, la scelta non può che andare su basilico, menta e timo.
Il basilico è fondamentale nella cucina italiana e può trovare spazio per insaporire gustosee fresche insalate estive o per profumare sughi e salse per il condimento di primi piatti. A differenza delle altre piante di cui parleremo, il basilico è una specie annuale che, quindi, deve essere messa nuovamente a dimora ogni primavera. La pianta non è infatti in grado di superare il freddo invernale. Anche nel caso del basilico, in qualsiasi centro giardinaggio si possono trovare numerose varietà con foglie più o meno grandi e con una colorazione diversa del fogliame. Molto interessante, per esempio, è la varietà a foglia rossa che permette di preparare salse di colore inconsueto ma dall’inconfondibile profumo. Date le peculiarità di questa specie, però, è importante fornire un sufficiente apporto idrico senza il quale la pianta andrebbe incontro a un veloce deperimento. D’altra parte, è sufficiente confrontare le caratteristiche delle foglie delle piante che sono state presentate sinora, in particolare la loro consistenza, per capire che il basilico non ha grandi capacità di conservare l’acqua all’interno dei tessuti. Ciò è ancora più vero per le varietà a foglia molto grande che hanno un’elevata superficie fogliare in grado di traspirare notevoli quantitativi di acqua. Per questo motivo, a chi vuole coltivare basilico si consiglia di predisporre un impianto automatico per l’irrigazione, in quanto anche pochi giorni senza bagnature possono essere deleteri.
Che dire poi della menta? Ottimo ingrediente tanto per preparazioni dolci e salate quanto per cocktails estivi e profumati, l’unico difetto della menta è probabilmente quello di essere invasiva. Occorre cioè prestare attenzione per evitare che possa propagarsi in modo incontrollato in giardino ed è pertanto da sconsigliare il suo utilizzo in seconde case e in tutti quei contesti in cui non vi è una fruizione costante dell’area verde. Al contrario la sua coltivazione è perfettamente compatibile anche con vasi di modeste dimensioni, nei quali, al massimo, si può assistere alla spiralizzazione delle radici che, eventualmente, dovranno essere potate per riportare la pianta a una condizione “giovanile”.
Da ultimo, non si può non citare il timo. Chi può trattenersi dal passare la mano in un fitto tappeto di timo per poi inebriarsi del suo profumo? Chi non ne ha mai usato un rametto per insaporire un’orata alla griglia o per decorare un’insalata o un risotto? Il timo è una specie di grande rilevanza giardinistica e paesaggistica oltre che gastronomica. Questa piccola pianta sempreverde, disponibile in numerose varietà, crea cuscini densi e compatti capaci di attirare insetti pronubi e, quindi, di sostenere concretamente la biodiversità locale. Le sue caratteristiche agronomiche lo rendono perfetto per adornare le situazioni più difficili, tanto che viene impiegato con successo anche nei cosiddetti giardini rocciosi dove il substrato a disposizione delle radici è davvero poco e, generalmente, povero. Grazie a questa attitudine, possiamo usare il timo per completare un percorso realizzato con mattonelle in pietra: non indifferente il piacere che si potrà provare quando ci si renderà conto che ogni passo è accompagnato da un inconfondibile profumo mediterraneo.

Riguardo l'autore

Luca Masotto

Luca Masotto

Area: Orto e giardino