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Casa passiva, conviene davvero?

Una Passivhaus costa di più ma l’investimento è ripagato dai risparmi in bolletta

L'edilizia è uno dei settori maggiormente “energivori” così, per ridurne l'impatto ambientale, da diversi anni si sta investendo in modelli progettuali incentrati sull'efficienza energetica e su una maggiore sostenibilità. Le nuove costruzioni si sono ormai adeguate al rispetto di standard sempre più stringenti sul fronte dei consumi energetici, ma la vera frontiera del green building è quella dell'abbattimento totale dei costi legati all'energia.




Progettazione passiva per una reale efficienza energetica
È in questo scenario che si colloca la progettazione passiva, che utilizza alcuni principi architettonici e di gestione energetica per sfruttare al meglio le risorse naturali.
Sebbene negli ultimi anni la realizzazione di case passive sia in forte crescita, non si può ancora parlare di una diffusione capillare.
La ragione di questo ritardo va ricercata non tanto nella complessità delle strutture quanto in una serie di critiche, o pregiudizi, tutt’ora piuttosto radicati.
Fra questi vi è sicuramente l’idea che nella progettazione di una casa passiva l’estetica debba necessariamente passare in secondo piano per dare la priorità a calcoli delle prestazioni energetiche e dei consumi, che si traducono in volumi semplici e compatti che lasciano poco spazio alla fantasia e all’innovazione di design.
E poi c’è chiaramente la questione dei costi per una casa passiva, ritenuti eccessivamente alti. Ma è realmente così?

Che cos’è una Passivhaus?
Prima di affrontare la tematica economica, vale la pena soffermarsi un attimo sul concetto di casa passiva, che si basa su un attento lavoro di coordinamento di tutti gli elementi che compongono gli edifici.
Combinando e curando tutti i dettagli impiantistici e progettuali è possibile ottenere strutture che non hanno bisogno di essere riscaldate né raffrescate. E la vera rivelazione è che i dispositivi utilizzati non sono diversi da quelli che si impiegano nel tradizionale green building.

I costi per una casa passiva
Quando si parla di Passivhaus viene sempre da chiedersi se ci sia una reale convenienza, in termini di costi e di consumi, rispetto a una tradizionale casa ad alta efficienza energetica.
Questa è una domanda a cui è difficile rispondere perché ci sono una serie di variabili da considerare, a partire dalla tipologia e dalle caratteristiche del progetto.
Ma sicuramente l’aspetto principale da cui dipendono nette differenze è la condizione climatica del luogo in cui è realizzato l’edificio, da cui dipendono le scelte da effettuarsi e che possono portare a investimenti di diversa entità.

Un investimento ripagato dal risparmio sul lungo termine
In termini molto generali, possiamo ad ogni modo dire che una casa passiva può costare dall’8% al 20% in più rispetto a un progetto tradizionale.
è bene però considerare che, a fronte di un investimento superiore in fase iniziale, i risparmi ottenibili da una Passivhaus sono enormi e vanno considerati nel bilancio complessivo a lungo termine.

Bollette ridotte fino al 90%
È stato stimato che una casa passiva consuma in media 1,5 litri di carburante (equivalenti a circa 15 Kwh) per mq, contro i 10-12 litri consumati da un’abitazione tradizionale per gli impianti di riscaldamento.
Questa forte riduzione dei consumi si traduce in una riduzione dei costi in bolletta di circa il 90% rispetto a una casa standard e del 75% se consideriamo i moderni edifici a basso consumo energetico.

Il ruolo fondamentale degli utilizzatori
Un aspetto fondamentale, ma che spesso si tende a trascurare è il ruolo fondamentale che ricoprono gli inquilini nella gestione della propria abitazione passiva.
Sebbene gestire un edificio Passivhaus sia piuttosto semplice, i risultati ottenibili passano anche e soprattutto attraverso la consapevolezza degli abitanti.

Casa passiva principi di progettazione

 

Riguardo l'autore

Erika Seghetti

Erika Seghetti

Area: Case e immobili, Ambiente e turismo responsabile