Ratio Famiglia buoni consigli per l’economia quotidiana.


LEGGI

Leishmaniosi nei cani

Una minaccia sempre più diffusa in Italia

La leishmaniosi è una malattia grave e sempre più diffusa nelle aree mediterranee che colpisce i cani e più raramente anche l'uomo (si tratta infatti di una zoonosi). In questo articolo, esploreremo cosa causa questa malattia nei cani, come si diffonde, quali sintomi presenta, come può essere diagnosticata e come può essere trattata.


Che cos’è la Leishmaniosi canina?
La leishmaniosi canina è una malattia molto grave, causata da un piccolo parassita (protozoo) del genere Leishmania, veicolato da insetti del genere Phlebotomus (flebotomo o pappatacio). Questi sono degli insetti molto piccoli, simili alle zanzare, ma molto silenziosi. 
Questa malattia sta diventando sempre più diffusa in tutta Italia. Infatti, se fino agli anni 2000 era confinata alle zone costiere del Sud d’Italia, nell’ultimo decennio si è visto un crescente aumento dei focolai anche nel Nord e nelle zone interne. Fenomeno dovuto probabilmente al cambiamento climatico e alla sempre più frequente movimentazione dei cani per viaggi o adozioni. 

Come si diffonde la Leishmaniosi nei cani?
La trasmissione della leishmaniosi avviene per via indiretta tramite la puntura del flebotomo, insetto più attivo durante le ore serali e notturne. Deve accadere che un flebotomo faccia il suo pasto di sangue, ovvero punga un cane infetto. All’interno dell’insetto avviene una trasformazione del parassita che poi verrà iniettato al pasto successivo in un altro cane sano, creando così un ciclo di trasmissione.
 
Quindi, non è possibile il contagio diretto da cane a cane e nemmeno da cane a uomo o da uomo a uomo. È necessaria sempre la puntura dell’insetto infetto. 
Negli ultimi anni è stata però descritta la trasmissione verticale, ovvero da madre a cuccioli.

Quali sono i sintomi della Leishmaniosi nei cani?
I sintomi della leishmaniosi possono variare da lievi a gravi e possono essere molto eterogenei a seconda degli organi coinvolti. Questo rende difficile la diagnosi della malattia, anche perché non sempre è possibile identificare il parassita con i più comuni test di laboratorio. 
I sintomi possono variare a seconda degli organi maggiormente coinvolti. All’inizio è possibile notare solo: 
  • aumento del volume dei linfonodi;
  • calo dell’appetito;
  • perdita di peso;
  • pelo scadente;
  • mucose molto chiare (anemia);
  • stanchezza.
Esiste una forma comune con manifestazioni cutanee caratterizzata da: 
  • dermatite;
  • forfora;
  • perdita di pelo, soprattutto sulle orecchie, intorno agli occhi, sui fianchi;
  • croste e pustole sul tartufo (naso);
  • lesioni sanguinanti (fistole) tra le dita delle zampe.
Spesso sono associate:
  • lesioni oculari come uveite e congiuntivite;
  • perdita di sangue dal naso (epistassi);
  • la crescita smisurata e accelerata delle unghie (onicogrifosi).
Un’altra manifestazione di leishmaniosi viene definita forma viscerale nella quale vengono coinvolti organi interni, come il midollo osseo, il fegato e i reni, con sintomi molto gravi, anche potenzialmente letali, soprattutto se non diagnosticata e trattata tempestivamente.
Gli animali colpiti possono mostrare:
  • estrema magrezza;
  • debolezza;
  • aumento della sete (polidipsia);
  • aumento della produzione di urina (poliuria).
La malattia ha andamento cronico e può spesso causare la morte del cane, soprattutto se non diagnosticata e trattata tempestivamente.

Diagnosi della Leishmaniosi
La diagnosi della leishmaniosi parte da un sospetto clinico in base ai sintomi e allo stile di vita del cane. L’infezione deve essere confermata attraverso una serie di test. Il primo dei quali può essere un test rapido eseguito in ambulatorio. 
È importante però capire che la positività al test sierologico (quindi l’individuazione degli anticorpi nel sangue) non indica necessariamente che il cane è ammalato, ma che il sistema immunitario del cane è venuto in contatto con il parassita. Il nostro animale potrebbe non aver bisogno di un immediato trattamento ma piuttosto di un costante monitoraggio. 
 
Infatti, il parassita potrebbe rimanere latente e, quindi, non dare malattia, per mesi, o addirittura anni. Per questa sua caratteristica è importante quindi eseguire test di controllo annuali con lo scopo di fare una diagnosi precoce, fondamentale per dare maggiori possibilità di sopravvivenza del cane.

Dopo il primo test positivo (o anche in presenza di un test negativo ma con sintomi clinici molto sospetti) è necessario proseguire con l’iter diagnostico che include: esami del sangue e delle urine completi, successivamente potrebbero essere necessarie biopsie cutanee o aspirati di midollo osseo e/o dei linfonodi per individuare la presenza del parassita nelle lesioni e negli organi interni. 

Prognosi e trattamento della Leishmaniosi
La prognosi per i cani affetti da leishmaniosi dipende dalla gravità della malattia e dalla tempestività del trattamento. Nei casi lievi, con una diagnosi precoce e un trattamento appropriato, molti cani possono vivere una vita relativamente normale, pur dovendo effettuare dei controlli annuali per il resto della vita. Nei casi più gravi, invece, la malattia può essere progressiva e potenzialmente fatale.
Il trattamento della leishmaniosi nei cani di solito coinvolge l’uso di farmaci antiparassitari, insieme a terapie di supporto per gestire i sintomi. La terapia di elezione prevede la somministrazione di farmaci antimoniali per via iniettabile 2 volte al giorno per 6-8 settimane. A seconda della localizzazione del parassita o degli organi colpiti può essere scelta la terapia con miltefosina da somministrare per via orale per almeno 4 settimane. 
 
È fondamentale seguire attentamente il piano di trattamento prescritto dal veterinario e sottoporre il cane a controlli regolari per monitorare la risposta alla terapia e la progressione della malattia.

È importante ricordare che anche se i sintomi clinici scompaiono, potrebbe non verificarsi l’eliminazione completa del parassita e che quest’ultimo potrebbe provocare delle recidive nei mesi o anni successivi al trattamento.

Prevenzione 
Antiparassitari
Per questa malattia è davvero importante fare una corretta prevenzione, e questo significa in primis proteggere il cane dalla puntura del pappatacio usando degli antiparassitari che fanno da repellenza. Vanno bene le fialette mensili da mettere sul dorso, oppure i collari che durano diversi mesi.
 
I collari o le fialette naturali (ad esempio a base di Olio di Neem) sono troppo blandi per essere usati come unica arma di repellenza. Piuttosto possono essere sfruttati come ulteriore aiuto, in aggiunta ai prodotti classici.

È buona norma riapplicare l’antiparassitario poco prima della partenza per un viaggio in zone a rischio per avere la massima protezione nel momento del bisogno e portare con sé uno spray a base di olio di neem da spruzzare tutte le sere d’estate o durante le gite/vacanze.

Vaccino
Da qualche anno è disponibile anche il vaccino che è utile per ridurre il rischio di sviluppare un’infezione attiva o la forma grave di malattia. La vaccinazione è consigliata per tutti i cani che vivono in zona endemica, ovvero dove è stata accertata la presenza del parassita e del pappatacio, e tutti coloro che si recano in vacanza in zone a rischio o che comunque hanno uno stile di vita molto dinamico. Il periodo migliore per effettuare la vaccinazione è a inizio anno in modo da permettere al cane di sviluppare l’immunità prima della stagione a rischio. 

In conclusione, la leishmaniosi è una malattia seria che può colpire anche i nostri amati cani. Con una corretta prevenzione, diagnosi precoce e trattamento tempestivo, possiamo proteggere i nostri amici pelosi da questa minaccia e garantire loro una vita sana e felice. 
Se si sospetta che il proprio cane sia affetto da leishmaniosi, è importante consultare il veterinario il prima possibile.
 

Riguardo l'autore

Ambulatorio Veterinario Anzolin

Ambulatorio Veterinario Anzolin