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I servizi alla prima infanzia

Opportunità e scelta per la conciliazione lavoro-vita familiare

Che siano cambiati i tempi e gli spazi per crescere i bambini neonati - fascia d'età 3 mesi e 3 anni - è ormai riconosciuto, non solo per i  genitori che si divincolano nella scelta di valide soluzioni di conciliazione lavoro-vita familiare, ma anche per le istituzioni, che a livello generale sostengono che sia necessario disporre di servizi dedicati alla prima infanzia e alle loro famiglie nel territorio.


Inserimento pre-scolastico
Investire sui servizi per l’infanzia rappresenta una premessa fondamentale per il futuro, un dovere importante da attuare in misure e azioni idonee, in quanto la letteratura scientifica sostiene che questo periodo di vita rappresenta un percorso importante della crescita psico-fisica ed emotiva del bambino e del suo benessere nel divenire persona adulta, senza tuttavia esasperare questo pensiero. In tal senso l’investimento non è una questione solo riconducibile alle politiche familiari, ma pone le basi per la condivisione di una cultura sociale e pedagogica che interessa tutti gli adulti, in qualsiasi loro ruolo (genitori, educatori, istituzioni…). 
 
La partecipazione alla vita del nido rappresenta il primo ingresso dei neo-genitori nella comunità e la traduzione pratica del riconoscimento di questo nuovo ruolo nella società.

Obiettivi europei
L’Italia ha portato avanti nelle singole Regioni e Province Autonome gli obiettivi di Barcellona (2002) “[…] gli Stati membri dovrebbero rimuovere i disincentivi alla partecipazione femminile alla forza lavoro e sforzarsi per fornire, entro il 2010, tenuto conto della domanda e conformemente ai modelli nazionali di offerta di cure, un’assistenza all’infanzia per almeno il 90% dei bambini di età compresa fra i 3 anni e l’età dell’obbligo scolastico e per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai 3 anni” e un impegno rinnovato nei nuovi obiettivi delineati nella strategia Europa 2020 “[….] la disponibilità di servizi di qualità per la cura della prima infanzia è cruciale e costituisce, insieme all’offerta di modalità di lavoro flessibili e a un adeguato sistema di congedi per motivi familiari, la combinazione di misure volta a favorire la conciliazione della vita professionale con quella privata, promossa a livello europeo”.

Servizi a disposizione
Guardatevi attorno e individuate nei vostri territori chi è stato promotore lungimirante nella costruzione e gestione di servizi alla prima infanzia. Questi soggetti, pubblici e/o privati, hanno identificato un bisogno fondamentale delle famiglie e lo hanno tradotto in servizi, favorendo altresì la possibilità di consolidare l’idea di appartenenza e di comunità dei bambini e delle loro famiglie.
Se un tempo la cura e l’assistenza dei bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni era per la maggiore competenza dei nonni, attualmente tale disponibilità viene meno. Le cause possono essere molteplici: l’età pensionabile al lavoro e/o le necessità economiche contingenti o per altre diverse ragioni, tra cui la mancanza di queste figure.

Bambini iscritti al “nido”
I genitori hanno la possibilità di trovare una congeniale soluzione in uno dei 3.800 asili nido comunali a fronte degli oltre 5.000 privati. Secondo i dati ISTAT disponibili, nell’anno scolastico 2012/2013 sono 152.849 i bambini di età tra zero e 2 anni iscritti agli asili nido comunali; altri 45.856 usufruiscono di asili nido privati convenzionati o con contributi da parte dei Comuni. Ammontano così a 198.705 gli utenti dell’offerta pubblica complessiva.

Detrazione fiscale
Le spese sostenute per la frequenza al nido per un importo complessivamente non superiore a € 632,00 annui per ogni figlio sono detraibili ai fini fiscali e le relative evidenze vanno adeguatamente conservate dal contribuente fino al 31.12 del 4° anno successivo alla presentazione, termine entro il quale l’Agenzia delle Entrate ha facoltà di richiederla.
 
Frequentare un servizio alla prima infanzia qualificato rappresenta per voi genitori e per i vostri bambini un percorso di crescita a tutto tondo.

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Anna Maria Bernard

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