Diritto alle ferie

Tutto ciò che si deve sapere



Che cosa sono le ferie?
Le ferie rappresentano un periodo retribuito di astensione dal lavoro, finalizzato a consentire al lavoratore dipendente di recuperare le energie fisiche e mentali, favorendo il benessere complessivo e una ripresa più efficace delle attività lavorative al rientro. 
In Italia le ferie costituiscono un diritto irrinunciabile e devono essere effettivamente godute: non possono essere convertite in denaro e pagate in busta paga, salvo per la parte eccedente il minimo previsto dalla legge o in caso di cessazione del rapporto di lavoro, quando l’eventuale residuo non goduto viene liquidato con le spettanze di fine rapporto.

Quante ferie spettano?
Il minimo di legge previsto dal D.Lgs. 66/2003 è il seguente: 4 settimane all’anno. 
Di queste 4 settimane:

  • 2 settimane fruibili nell’anno di maturazione, preferibilmente in modo continuativo;
  • 2 settimane fruibili entro 18 mesi dalla fine dell’anno di maturazione (salvo diversa disposizione del C.C.N.L.)

Molti contratti collettivi prevedono un periodo di ferie superiore al minimo stabilito dalla legge. Ricorda sempre di verificare il C.C.N.L. applicato dal tuo datore di lavoro.

Qual è la retribuzione nel periodo di ferie?
Durante il periodo di ferie, i lavoratori dipendenti mantengono il diritto a ricevere la stessa retribuzione che percepirebbero svolgendo la normale attività lavorativa. 

Come maturano le ferie?
Le ferie si accumulano ogni mese per tutta la durata del rapporto di lavoro (ad esempio 1,67 giorni al mese se il totale annuale è di 20 giorni). 
Le assenze tutelate (come maternità, infortunio o malattia) non fanno perdere il diritto a maturare le ferie.
La maturazione delle ferie non avviene in caso di: sciopero; assenze ingiustificate; aspettativa non retribuita; cassa integrazione guadagni con sospensione dal lavoro a zero ore; periodo di preavviso non lavorato; malattie del bambino (art. 48, D. Lgs. 151/2001); aspettativa concessa ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali.
Il lavoratore dipendente assunto o cessato nel corso dell’anno matura le ferie in proporzione ai mesi effettivamente lavorati, di norma nella misura di 1/12 per ogni mese. Le frazioni di mese vengono conteggiate come mese intero secondo quanto stabilito dal C.C.N.L. di riferimento: in molti contratti collettivi, infatti, un periodo minimo di 15 giorni è considerato come mese intero ai fini della maturazione; altri contratti, invece, prevedono criteri diversi, come ad esempio il riconoscimento del rateo solo in caso di mese lavorato integralmente.

Come si calcolano le ferie nei contratti a termine o part-time?
Il diritto alle ferie spetta a tutti i lavoratori dipendenti, senza distinzione di tipologia contrattuale: tempo indeterminato, determinato, full-time o part-time. 
Anche i lavoratori assunti con contratto a termine maturano regolarmente i giorni di ferie, secondo quanto previsto dal rispettivo C.C.N.L., con un riproporzionamento del periodo in base alla durata effettiva del rapporto di lavoro.

Come si richiedono le ferie?
Ogni azienda stabilisce una procedura interna. In genere i passaggi sono:

  1. richiesta dal lavoratore (app o portale, e-mail, modulo interno);
  2. valutazione del datore di lavoro, che può approvare, proporre un’altra data, rifiutare motivatamente (per esigenze organizzative aziendali).

Il datore di lavoro non può impedirti di fruire di almeno 2 settimane annue obbligatorie di ferie.

Quando si possono fare le ferie?
Il datore di lavoro, nel rispetto della normativa vigente, può stabilire autonomamente i periodi di ferie in base alle esigenze organizzative dell’azienda. Il lavoratore, dal canto suo, può esprimere le proprie preferenze sui giorni di riposo da utilizzare all’interno del proprio monte ferie, che dovranno comunque essere autorizzati dall’azienda.
Le situazioni più comuni:

  • ferie estive obbligatorie (es.: chiusura aziendale per ferie collettive).
  • ferie scelte dal lavoratore e autorizzate dall’azienda.

Cosa succede se non concordo il periodo di ferie con il datore di lavoro?
Se il lavoratore dipendente usufruisce delle ferie senza aver ottenuto la preventiva autorizzazione del datore di lavoro, tale assenza può essere considerata ingiustificata e comportare l’adozione di provvedimenti disciplinari.
Ricorda sempre di essere autorizzato dal datore di lavoro prima di procedere con la fruizione del periodo di ferie richiesto.

Cosa succede se non usufruisco delle ferie in tempo?
La parte minima legale annua (4 settimane) non può essere monetizzata in busta paga: va obbligatoriamente goduta.
Il datore di lavoro è responsabile qualora i dipendenti non usufruiscano delle ferie entro le scadenze previste (anche con possibili sanzioni).
L’eventuale eccedenza prevista dal C.C.N.L., oltre alle 4 settimane minime stabilite per legge, può essere liquidata in busta paga alla relativa scadenza.

Cosa succede se ci si ammala in ferie?
Se ti ammali durante il periodo di ferie, queste vengono sospese qualora l’entità della malattia impedisca il recupero psicofisico per il quale le ferie sono previste. In tal caso:

  • devi presentare il certificato medico di malattia;
  • i giorni di ferie vengono convertiti in giorni di malattia;
  • è obbligatoria la reperibilità nelle fasce orarie stabilite dalla normativa vigente per eventuali visite fiscali di controllo durante il periodo di malattia.

 

ESEMPIO DI CALCOLO

Lavoratore a tempo determinato  per 5 mesi 

20 giorni / 12 mesi × 5 mesi = 8,33 giorni di ferie.

 

CONSIGLI PRATICI

1. Controlla regolarmente il tuo saldo ferie.

2. Pianifica in anticipo i periodi di ferie per la quale devi chiedere autorizzazione al tuo datore di lavoro.

3. Leggi sempre il C.C.N.L. applicato dall’azienda in cui lavori: molti dettagli cambiano da contratto a contratto.

 

Riguardo l'autore

Andrea Olivetti

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