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Tutte le novità normative 2024 per famiglie e privati

Sono molte le novità contenute nelle disposizioni legislative emanate negli ultimi giorni del 2023 e quanto a contenuti la fa da padrone, ovviamente, la legge di Bilancio per l'anno 2024 (quella che una volta si chiamava “legge Finanziaria”), il cui art. 1 consta di ben 561 commi. Ma a fornire importanti novità sono anche il D.L. 212 che interviene sulle agevolazioni fiscali previste dal Superbonus e il D.Lgs. 216 che mette in campo il primo modulo della riforma dell'Irpef, senza contare che sono previsti ed attesi decine di decreti attuativi.
Tanta roba: ciò che serve, a questo punto, è un riepilogo, sia pure sintetico, distinto per comparto di influenza, delle principali misure che andranno ad impattare già da quest'anno su privati e famiglie.


 
Casa

Garanzia sui mutui per l’acquisto della “prima casa”
La legge di Bilancio per il 2024 ha prorogato al 31.12.2024 il termine di presentazione delle domande per accedere al “fondo prima casa” e beneficiare nella misura dell’80% della garanzia per l’acquisto della casa di abitazione concessa a favore delle categorie prioritarie, aventi specifici requisiti di età e di reddito.

Contratti di “locazione breve”: cedolare secca e ritenuta d’acconto
L’aliquota della cedolare secca per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni passa nel 2024 dal 21% al 26% ma rimane ferma al 21% per i redditi derivanti dai contratti relativi ad una sola unità immobiliare (che dovrà poi essere individuata nella dichiarazione dei redditi). Si veda l’articolo specifico già pubblicato su Ratio Famiglia 1/2024.
Le agenzie di intermediazione immobiliare, anche quelle che gestiscono portali telematici (es.: Airbnb), qualora incassino i canoni o i corrispettivi dei contratti di locazione breve o intervengano nel pagamento, dovranno operare una ritenuta d’acconto del 21% sull’ammontare dei canoni e dei corrispettivi.

Plusvalenze da “Superbonus
Dal 1.01.2024 le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili, in relazione ai quali il cedente o gli altri aventi diritto abbiano eseguito interventi agevolati di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico o eliminazione delle barriere architettoniche - il c.d. Superbonus - che si siano conclusi da non più di 10 anni all’atto della cessione, rientrano nella categoria, tassabile, dei “redditi diversi”.
Restano tuttavia fuori da tali disposizioni e, dunque, non generano plusvalenze:
  • gli immobili acquisiti per successione;
  • gli immobili che siano stati adibiti ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari per la maggior parte dei 10 anni antecedenti alla cessione o, qualora tra la data di acquisto o di costruzione e la cessione sia decorso un periodo inferiore a 10 anni, per la maggior parte di tale periodo.
Il cedente, ai fini della tassazione delle plusvalenze, può richiedere l’applicazione dell’imposta sostitutiva nella misura del 26%, indicandolo espressamente nell’atto, altrimenti varrà la tassazione ordinaria.

Variazione catastale degli immobili oggetto di Superbonus
L’Agenzia delle Entrate, con riferimento agli immobili che hanno beneficiato degli interventi da Superbonus, verificherà, sulla base di specifiche liste elaborate attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie e delle banche dati, se siano stati adempiuti tutti i derivanti obblighi in materia urbanistica e catastale. 

Modifiche alle aliquote Ivie 
Dal 2024 l’aliquota dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie) varia dallo 0,76% all’1,06%.
 
Revisione del Superbonus

Superbonus 2024 valido solo per i condomini
A partire dal 1.01.2024 il Superbonus si riduce al 70% e solo per i condomini.

Sanatoria per i lavori al 31.12.2023
Per venire incontro ai lavori non completati entro il 31.12.2023 è stato previsto che nel caso si fosse esercitata l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura sulla base di stati di avanzamento lavori effettuati fino al 31.12.2023, le detrazioni spettanti nella misura del 110% non saranno recuperate dal Fisco anche se tali interventi non sono stati ultimati e anche se non risulta ancora soddisfatto il necessario requisito del miglioramento delle due classi energetiche.
Al fine di tutelare la fasce più deboli e consentire la conclusione dei lavori, è stato inoltre istituito un fondo a favore dei contribuenti con un Isee inferiore a € 15.000,00, destinato a compensare la differenza tra la precedente aliquota del 110% e quella fissata per il 2024 al 70%, in questo caso, però, al 31.12.2023 i lavori dovevano essere stati ultimati al 60%. 

Limitazioni sugli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche
Anche per i lavori riguardanti gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche sono state previste alcune limitazioni. I contribuenti potranno fruire di una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute fino al 31.12.2025, per realizzare i lavori in edifici già esistenti, che riguardano esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
Inoltre, le disposizioni che consentivano ancora lo sconto in fattura o la cessione del credito si applicheranno solo alle spese sostenute entro il 31.12.2023: per le spese sostenute dal 1.01.2024 lo sconto in fattura o la cessione del credito potranno essere richiesti solo da:
  • condomini, in relazione a interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
  • persone fisiche, in relazione a interventi su edifici unifamiliari o unità abitative site in edifici plurifamiliari, a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare, che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia, se nel nucleo familiare non è presente un soggetto disabile, un reddito di riferimento non superiore a € 15.000.
 
Famiglia e agevolazioni

Garanzia per l’accesso al credito agevolato
La legge di Bilancio contiene una norma finalizzata a facilitare l’acquisto della casa di abitazione da parte delle famiglie numerose: il fondo di garanzia per la prima casa riceve infatti un’assegnazione di ulteriori 282 milioni di euro per l’anno 2024 e viene introdotto un meccanismo di priorità per l’accesso al fondo per i nuclei familiari in base al numero di figli di età inferiore ai 21 anni e al valore dell’ISEE.

Fondo spese veterinarie
Con un prossimo decreto saranno stabilite le modalità per accedere ad un apposito fondo istituito per sostenere i proprietari di animali per le spese veterinarie.

Bonus mobili
Passa da € 8.000 a € 5.000 la spesa massima per mobili e grandi elettrodomestici sulla quale calcolare la detrazione del 50% a patto di aver sostenuto spese rientranti in un intervento di recupero edilizio agevolato.

Carta Cultura e Carta Merito
Sono stati introdotti 2 bonus per l’acquisto di prodotti di tipo culturale, del valore di € 500 ciascuno, peraltro cumulabili, il primo a favore di studenti diciottenni appartenenti a famiglie con ISEE fino a € 35.000 (le domande possono essere presentate dal 31.01 al 30.06.2024), il secondo a studenti che ottengono una votazione di almeno 100 alla maturità.

Canone di abbonamento alla televisione
Per l’anno 2024 il canone di abbonamento alla televisione per uso privato è stato rideterminato in € 70. 

Bonus asili nido 
E stato portato a € 3.600, con riferimento ai nati dal 1.01.2024, il bonus riconosciuto alle famiglie con ISEE fino a € 40.000 (che abbiano già un figlio di età inferiore a 10 anni) per il pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido.

Esclusione dei titoli di stato dal computo dell’ISEE
I titoli di stato sono esclusi dal computo del valore ISEE fino all’importo di € 50.000. L’inps ha precisato che tale disposizione entrerà in vigore dopo l’apporvazione delle modifiche al regolamento sulla disciplina dell’ISEE.
 
Fisco

Revisione dell’Irpef e delle detrazioni
Questi i nuovi scaglioni di reddito ed aliquote, per il calcolo dell’imposta lorda, in sostituzione di quelli in vigore:
  • fino a € 28.000: il 23%;
  • oltre € 28.000 e fino a € 50.000: il 35%;
  • oltre € 50.000: il 43%.
Per i dipendenti con reddito fino a € 15.000 la detrazione è elevata da € 1.880 a € 1.955.
Il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.

Ritorno all’aliquota Iva del 10% su alcuni prodotti primari
Non sono più soggetti all’aliquota Iva del 5% ma all’aliquota del 10% le cessioni di:
  • latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia;
  • prodotti destinati alla protezione dell’igiene femminile;
  • pannolini per bambini.

Aliquote Ivafe
A decorrere dall’anno 2024 l’imposta sul valore dei prodotti finanziari, dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero da soggetti residenti (Ivafe) è stabilita nella misura del 4 per mille annuo del valore dei prodotti finanziari detenuti in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato (elencati nel D.M. Economia 4.05.1999).
 
Lavoro e previdenza

Esonero contributivo parziale per i lavoratori dipendenti 
Con riferimento al periodo di paga dal 1.01.2024 al 31.12.2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, viene riconosciuto un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, non ecceda l’importo mensile di € 2.692, al netto del rateo di tredicesima (elevato a 7 punti percentuali se non eccede € 1.923).

Fringe benefit 
Limitatamente al periodo d’imposta 2024 viene stabilito che non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di € 1.000, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas, delle spese per l’affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.
Tale limite è elevato a € 2.000 per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti e i figli adottivi o affidati, a condizione che questi possiedano un reddito complessivo, come stabilito dal Tuir nei vari casi, non superiore a € 2.840,51 o a € 4.000.

Imposta sostitutiva sui premi di produttività 
Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024 a titolo di premi di risultato o di partecipazione agli utili di impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato, con un limite di reddito agevolato pari a € 3.000 lordi, e nei limiti di un reddito da lavoro dipendente di importo non superiore a € 80.000, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività viene ridotta dal 10 al 5%.

Trattamento integrativo per i lavoratori settore turistico
Al fine di garantire la stabilità occupazionale e di sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale, per il periodo dal 1.01.2024 al 30.06.2024 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ai lavoratori del comparto del turismo, inclusi gli stabilimenti termali, è riconosciuto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, effettuate nei giorni festivi.
Tali disposizioni si applicano a favore dei lavoratori dipendenti del settore privato titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nel periodo d’imposta 2023, a € 40.000.

Pensione di vecchiaia e anticipata: i nuovi requisiti
In presenza dei requisiti anagrafici e di un’anzianità contributiva di almeno 20 anni il diritto alla pensione di vecchiaia si consegue a condizione che l’importo lordo mensile della pensione sia almeno pari all’importo dell’assegno sociale. La pensione anticipata, fermo restando l’anzianità contributiva di almeno 20 anni, potrà essere riconosciuta qualora l’importo lordo mensile della pensione sia almeno pari a:
  • 3 volte l’importo dell’assegno sociale;
  • 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale, per le donne con un figlio;
  • 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale, per le donne con due o più figli.
Fino al conseguimento dei requisiti per beneficiare della pensione di vecchiaia, l’importo lordo mensile della pensione anticipata non potrà essere riconosciuto in misura superiore a 5 volte il trattamento mensile minimo. 

Riscatto dei periodi non coperti da versamenti contributivi
Per il biennio 2024-2025, per i soggetti che siano già titolari di pensione e che abbiano versato il primo contributo in data successiva al 31.12.1995, è prevista la facoltà di riscattare - in tutto o in parte - periodi antecedenti al 1.01.2024 non coperti da contribuzione, ricadenti tra l’anno del versamento del primo contributo e quello dell’ultimo accreditato fino ad un massimo di 5 anni totali.

Rivalutazione automatica delle pensioni
Per l’anno 2024 è prevista una rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici nella misura del:
  • 100%, per i trattamenti pari o inferiori a 4 volte il trattamento minimo Inps;
  • 85%, per i trattamenti complessivamente pari o inferiori a 5 volte il trattamento minimo Inps;
  • 53%, per i trattamenti complessivamente superiori a 5 volte il trattamento minimo Inps e fino a 6 volte lo stesso;
  • 47%, per i trattamenti complessivamente superiori a 6 volte il trattamento minimo Inps e fino a 8 volte lo stesso;
  • 37%, per i trattamenti complessivamente superiori a 8 volte il trattamento minimo Inps e fino a 10 volte lo stesso;
  • 22%, per i trattamenti complessivamente superiori a 10 volte il trattamento minimo Inps.

Modifiche all’APE Sociale 
Per il 2024, il requisito anagrafico per l’accesso all’APE sociale (l’indennità garantita dallo Stato ed erogata dall’Inps ai lavoratori in stato di difficoltà, che chiedano di andare in pensione anticipatamente) è innalzato a 63 anni e 5 mesi, a fronte del precedente requisito di 63 anni.

Nuove condizioni per “Opzione Donna” 
Per il 2024, il requisito anagrafico per l’accesso a “Opzione Donna” (la possibilità per le lavoratrici di conseguire la pensione anticipata optando per il calcolo contributivo) è elevato a 61 anni di età, a fronte dei 60 precedenti.

Stabilizzazione e modifiche all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) 
A decorrere dal 2024 l’ISCRO è assunta come misura strutturale per cui il richiedente:
  • non deve beneficiare dell’assegno di inclusione;
  • deve aver conseguito, nell’anno precedente alla richiesta, un reddito da lavoro autonomo inferiore al 70% rispetto alla media dei 2 anni precedenti (prima era il 50%);
  • deve aver dichiarato, nell’anno precedente alla richiesta, un reddito da lavoro autonomo non superiore a € 12.000 (prima era € 10.000).
L’indennità non potrà superare € 800, né essere inferiore a € 250 mensili, concorrerà alla formazione del reddito da lavoro autonomo e non potrà essere riconosciuta nel biennio successivo all’apertura della partita Iva.

Congedo parentale
Aumentata al 60% della retribuzione l’indennità corrisposta per il secondo mese di congedo parentale fino al sesto anno di vita del bambino. Per il solo 2024, invece, è stabilito che anche l’indennità relativa al secondo mese sarà riconosciuta nella misura dell’80% della retribuzione.

Decontribuzioni per lavoratrici con figli 
Per il periodo 2024-2026, con riferimento alle donne lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con 3 o più figli, è prevista la riduzione del 100% dei contributi IVS a carico fino al compimento del 18° anno di età del figlio minore (entro il limite annuo di € 3.000) mentre per il 2024 è esteso alle lavoratrici madri di due figli, fino al compimento del 10° anno di età del figlio minore. 

Esonero previdenziale per le assunzioni di donne vittime di violenza
Ai datori di lavoro privati che nel triennio 2024-2026 assumeranno donne disoccupate vittime di violenza e beneficiarie del reddito di libertà verrà riconosciuto l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali. 

Riguardo l'autore

Antonio Bevacqua

Antonio Bevacqua

Area: Fiscale e societario