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Specie esotiche invasive

Conosciamo il problema



La presenza delle specie esotiche invasive è un argomento di grande attualità: negli ultimi mesi, infatti, si è discusso molto del caso del Granchio Blu. In merito alla questione, però, sussistono ancora diverse perplessità, suscitate soprattutto da informazioni parziali o addirittura errate veicolate dai media principali.
Proviamo a chiarire insieme alcuni dei dubbi più comuni partendo dalle definizioni.

Cos’è una specie esotica?
È una specie trasportata dall’uomo, in maniera volontaria o accidentale, al di fuori della sua area d’origine. 
Tra i sinonimi più utilizzati troviamo specie alloctona, aliena, introdotta.

Che cos’è una specie esotica invasiva?
Con questo termine s’intende una specie esotica in grado di insediarsi molto bene sul nuovo territorio, la cui introduzione e diffusione causa impatti negativi sulla biodiversità, sulla salute umana e sull’economia.
È importante sottolineare che solo una piccola percentuale delle specie esotiche è in effetti invasiva: in Europa esistono oltre 12.000 specie introdotte e di queste solo il
10% è effettivamente invasivo.

Quali sono le cause dell’arrivo delle specie aliene?
L’azione dell’uomo è determinante in questo fenomeno e le cause sono molteplici.
  1. L’incremento del commercio, dei viaggi e del turismo  è una delle principali. Le vie d’ingresso sono rappresentate principalmente da porti e aeroporti che permettono il trasporto degli alloctoni, sia in maniera volontaria che, in alcuni casi, inconsapevole.
  2. Il commercio di piante ornamentali e animali esotici da compagnia.
  3. Introduzione volontaria per attività venatoria.
  4. Fuga da allevamenti o da zoo.
  5. Rilascio volontario da parte di cittadini che non vogliono più occuparsi dell’animale esotico acquistato. I principali esempi registrati sono pesci rossi, tartarughe d’acqua, parrocchetti.

Che problemi causano le specie esotiche invasive?
Effetti sulla biodiversità
Dopo la distruzione degli habitat, gli alieni invasivi rappresentano la seconda causa mondiale di perdita di biodiversità. Queste specie sono in grado di insediarsi ed entrare in concorrenza diretta con le specie autoctone, alterando così lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali. Questo fenomeno minaccia l’esistenza di specie autoctone in tutti i continenti, causandone potenzialmente l’estinzione.
Effetti sulla salute umana
Le specie aliene invasive possono avere impatti sanitari a causa della trasmissione di allergie e malattie attraverso i continenti sia all’uomo che ad altre specie animali e vegetali.
Effetti sull’economia
Queste specie possono causare danni alle attività produttive umane, ad esempio distruzione dei raccolti, perdita del bestiame, distruzione degli argini fluviali, ecc.

Quali sono le soluzioni attuate per contrastare il fenomeno?
Il tasso di crescita delle invasioni biologiche è esponenziale. Negli ultimi 30 anni infatti, il numero di specie esotiche in Europa è cresciuto del 76%, e del 96% in Italia.
 
Per rispondere alla minaccia, il Parlamento Europeo ha approvato il Regolamento UE 1143/2004 “recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”.

Gli interventi si basano su prevenzione, rilevamento precoce ed eradicazione rapida (dove ancora possibile) della specie invasiva. Sono previsti inoltre Codici di Condotta per cacciatori, pescatori, florovivaisti, zoo, ecc.
Questo non è però sufficiente: oltre alla legislazione è indispensabile il supporto dell’intera società, veicolando maggior informazione in merito e promuovendo comportamenti più responsabili.

Cosa possiamo fare noi?
  1. Non rilasciare in ambiente naturale animali da compagnia esotici ma valutare alternative responsabili disponibili in caso di rinuncia al proprio animale.
  2. Preferire l’utilizzo di piante autoctone per giardini, balconi e laghetti artificiali.
  3. Collaborare volontariamente con le autorità competenti (ISPRA), segnalando l’avvistamento di nuove specie aliene o nuove aree di presenza (CITIZEN SCIENCE).
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Arianna Ceresoli

Arianna Ceresoli

Area: Salute e benessere - Ambiente