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Legge di bilancio: le novità per casa e famiglia

Con il via libera da parte del Senato, siglato lo scorso 7.12.2016 in seguito a un percorso accelerato dovuto alla contestuale crisi di Governo, prende vita la Legge di Bilancio valida per l'anno 2017.
Secondo le intenzioni del legislatore, che la definisce una manovra dal profilo espansivo, si possono individuare tre pilastri su cui la nuova Legge di Bilancio poggia i propri obiettivi: il sostegno alla famiglia, il rilancio degli investimenti pubblici e privati, la flessibilità delle uscite pensionistiche.
Oltre a illustrare le novità relative al primo punto, andremo a passare in rassegna tutti gli interventi relativi alle tematiche “casa” e “cittadino”, dove un'ampia platea di soggetti privati troverà spunti di riflessione che potrà approfondire con il proprio professionista di fiducia, in base alla situazione personale.


Immobili
Il primo argomento sul quale vale la pena soffermarsi è la conferma del prolungamento per ulteriori 12 mesi - e quindi sino al termine del 2017 - della detrazione del 50% in 10 anni per gli interventi di ristrutturazione edilizia su tutte le abitazioni. 
Tale agevolazione, riproposta da diversi anni, permette di usufruire di uno sconto d’imposta pari alla metà degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali situati su tutto il territorio dello Stato. 
Viene confermato il limite di spesa di € 96.000,00 e l’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa e quindi dell’effettivo esborso finanziario, e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno sostenuto la spesa e che hanno diritto alla detrazione. 
Tra questi, non solo i proprietari o nudi proprietari, purché assoggettati ad Irpef e residenti nel territorio dello Stato, ma anche locatari e comodatari in base a regolare contratto registrato, e i titolari di un diritto di godimento quale l’usufrutto, l’uso, l’abitazione e la superficie.
Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento. Ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se l’abilitazione comunale è intestata al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione.
 
Nel caso specifico in cui gli interventi realizzati siano la prosecuzione di lavori iniziati in anni precedenti, il limite di spesa dovrà tenere conto di tutte le spese sostenute nei medesimi anni.

Resta sempre valida la regola per cui i pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario o postale, dai quali risultino la causale di versamento con riferimento alla norma Art. 16bis D.P.R. 917/1986, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o il numero di partita iva del soggetto beneficiario del pagamento.

Mobilio e grandi elettrodomestici
Parallelamente a tale intervento corre l’agevolazione per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.
Soltanto chi usufruisce della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio può fruire anche di un’ulteriore riduzione d’imposta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni).
La detrazione del 50% delle spese sostenute, che anche in questo caso va ripartita in 10 quote annuali, è calcolata su un ammontare massimo complessivo di € 10.000,00. Anche in questo caso gli accorgimenti da adottare sono il pagamento a mezzo bonifico bancario o postale con l’indicazione del beneficiario della detrazione e del codice fiscale o partita iva del soggetto a favore del quale si effettua il pagamento.

Bonus giovani coppie
Non è stato invece confermato, terminando così la sua validità al 31.12.2016, il cosiddetto “bonus mobili giovani coppie”. Attraverso tale agevolazione le giovani coppie di coniugi o conviventi more uxorio - costituenti nucleo familiare da almeno 3 anni, acquirenti di un’unità immobiliare destinata ad abitazione principale e in cui almeno uno dei due componenti non avesse superato i 35 anni - si garantivano una detrazione Irpef del 50% delle spese per l’acquisto di mobili da arredo della stessa unità su un ammontare massimo di € 16.000,00.

Risparmio energetico
Alcuni importanti interventi hanno inoltre preso forma attorno alla disciplina del risparmio energetico. Viene prorogata di ulteriori 12 mesi – cioè fino al 31.12 2017 - la detrazione Irpef del 65% in 10 anni riservata a chi interviene sulle singole unità immobiliari. L’agevolazione è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica sugli edifici esistenti e catastalmente identificabili. In particolare le detrazioni vengono riconosciute a fronte di spese sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, per il miglioramento termico, per l’installazione di pannelli solari e per l’installazione di impianti di climatizzazione invernale. È necessario, per questo tipo di lavori, l’intervento di figure tecniche in grado di asseverare e certificare i lavori attraverso idonea documentazione che provvederanno a trasmettere all’apposito ente Enea. Il possesso di tale documentazione è requisito necessario ai fini della detrazione. 
Come per i casi precedenti, il pagamento dovrà sempre avvenire a mezzo bonifico bancario o postale con l’indicazione della specifica causale, art. 1 L. 27.12.2006, n. 296, del codice fiscale del beneficiario della detrazione e del codice fiscale o della partita iva del soggetto a cui è indirizzato il pagamento. 
 
Si faccia attenzione al fatto che per questa tipologia di interventi il limite di spesa, diverso a seconda del lavoro commissionato, non risulta cumulabile con altre agevolazioni, per esempio con le spese di recupero edilizio.

Novità: parti comuni nei condomini
Dopo anni di proroghe fisiologiche all’ultimo minuto, la nuova Legge di Bilancio contiene invece una riscrittura completa della norma che regola la detrazione del 65% per il risparmio energetico sulle parti comuni degli edifici condominiali. 
Nel caso specifico, dando di fatto stabile efficacia alla norma, è possibile programmare gli interventi per i prossimi 5 anni e quindi sino al 2021. 
La vera novità sta però nel fatto che per i lavori condominiali vengono inoltre introdotte due detrazioni maggiorate del 70% e del 75%. Nel caso in cui l’intervento riguardi per almeno il 25% l’involucro condominiale sarà garantita la prima detrazione. Se i lavori garantiscono un’altissima prestazione energetica, da confrontare con specifici parametri stabiliti a livello ministeriale, la detrazione potrà invece raggiungere addirittura il 75% della spesa, rendendo quasi interamente deducibile il costo sostenuto dall’inquilino.

Interventi antisismici
A seguito dei recenti e drammatici episodi sismici, vengono inoltre rafforzate le misure agevolative legate alla messa in sicurezza degli edifici. 
  1. In primo luogo viene ridotto da 10 a 5 anni il periodo di deduzione delle spese. 
  2. In secondo luogo aumentano i tetti di spesa per gli interventi che passano dagli attuali € 96.000,00 una tantum ad € 90.000,00 per ogni anno sino al 2021. 
Viene inoltre modulata la percentuale di detrazione a seconda dell’entità della messa in sicurezza prevedendo una detrazione ordinaria del 50% nel caso in cui non venga migliorata la classe di rischio sismico, del 70% - che cresce fino al 75% per i condomini - nel caso in cui si migliori di una classe di rischio, e infine dell’80% - che cresce fino all’85% per i condomini - nel caso in cui si migliori di due classi di rischio. 
Se l’ambito d’azione descritto vale per gli edifici posizionati in zone a rischio sismico 1, 2 e 3, ai fini di una corretta prevenzione è fondamentale il fatto che anche ai residenti in zone a rischio sismico 4, verrà data la possibilità di ottenere la detrazione ordinaria una tantum del 50% su interventi di spesa fino a € 96.000,00.

Famiglia: bonus nido
Di discreta efficacia possono essere considerati anche i pacchetti normativi a favore della famiglia. 
Viene introdotto il cosiddetto bonus nido di € 1.000, erogato alle famiglie che daranno alla luce un bambino o ne adotteranno uno dal primo gennaio 2017. 
La misura sarà un incentivo erogato in undici mensilità e fino al terzo anno di vita del bambino che le famiglie hanno necessità di portare presso istituti d’infanzia. 
Nessun collegamento di reddito è previsto per questo tipo di agevolazione che viene concesso alle mamme e papà lavoratori, anche indipendenti, a condizione che il bambino sia iscritto al nido per tutto l’anno.

Bonus “mamma domani”
Sempre svincolato dal reddito delle famiglie, senza concorrere alla formazione dello stesso, è anche il “bonus mamma domani”, ovvero un incentivo di € 800,00 erogato alle donne in gravidanza dopo il settimo mese di gestazione. 
L’intento della misura, più che essere un incentivo alle nascite, va nella direzione del sostegno delle spese di gravidanza e di adozione. In entrambi i casi, l’istituto responsabile delle verifiche e dell’erogazione è l’ente previdenziale nazionale Inps.

Bonus bebè e voucher baby sitting
Da ultimo, vengono confermati anche per il 2017 il bonus bebè di € 160,00 al mese per famiglie con redditi sotto € 7.000,00 o da € 80,00 per quelle tra € 7.000,00 e € 25.000,00 e il voucher baby sitting attraverso il quale verranno erogati € 600,00 al mese per le mamme che dopo la maternità obbligatoria tornano al lavoro e hanno la necessità di trovare una tata. Il bonus è erogabile per 6 mesi alle lavoratrici dipendenti e per 3 mesi alle lavoratrici autonome. Anche in questi casi si dovrà presentare specifica richiesta all’Inps.

Riguardo l'autore

Nicola Capucci

Nicola Capucci

Area: Fisco e tasse