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I giardini terapeutici

Nel secondo racconto della Bibbia, meglio conosciuto come racconto dell'Eden, è scritto che il giardino è simbolo di pace e luogo dove nasce la vita. Si legge, infatti: “Il Signore Dio piantò un giardino in Eden (…) fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare (…) e un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino (…). Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Genesi, 2, 8-15).


Tutti i giardini hanno “poteri” terapeutici, ma non tutti i giardini sono terapeutici. Come può il giardino nutrire e curare l’uomo? È ormai risaputo che immergersi nel verde e prendersene cura abbia effetti benefici sulla psiche umana. I soggetti provati dalla vita perché sofferenti o in forti condizioni di disagio, percepiscono il verde come cura per la mente e per il corpo. Tale percezione ha portato nel tempo a concepire la natura come eventuale cura palliativa ad alcuni mali ritenuti incurabili.
Il giardino, infatti, è stato pensato fin dall’antichità come luogo di cura che ha nutrito l’uomo in misura e in maniera differente a seconda delle diverse epoche storiche cercando di rispondere alle esigenze della popolazione. Nel tempo, quindi, il verde ha acquisito significati differenti: luogo dell’essere e dell’apparire, della meditazione e delle emozioni, luogo di ricchezza e di potenza, dove assaporare pace e tranquillità o spazio dove rifugiarsi dalle paure o nascondere inconfessabili segreti.
 
Non solo la storia e saggezza popolare ma anche studi scientifici affermano che passeggiare nel verde porta giovamento all’uomo: permette di tenersi in forma, allontanare lo stress, migliorare la salute fisica e l’equilibrio psichico. Il verde dà quindi benessere all’uomo.

I giardini che guariscono
Nel libro “Restorative Gardens. The Healing Landscape”, pubblicato nel 1998 dallo Yale University Press, viene descritto come i giardini terapeutici siano in grado di curare l’uomo attraverso il loro potere calmante e/o stimolante. In entrambi i casi lo spettatore viene coinvolto e rinvigorito. La chiave di lettura è quindi quella di cercare di evocare i ritmi che danno energia e forza al corpo e allo spirito, per migliorare le capacità di recupero dei soggetti sofferenti. Quando non è più possibile una cura, il contatto con il ciclo lento e costante della natura permette di calmare lo spirito infondendo pace e tranquillità. In questa visione, quindi, il giardino è fondamentale per la salute dell’anima. Il giardino non cura, ma guarisce dai mali del mondo.
All’interno dei luoghi di cura, il giardino terapeutico acquisisce il ruolo di medicamento e diventa lo spazio dove il paziente può cercare di migliorare la sua guarigione attraverso un contatto diretto con la natura. Il giardino diventa quindi un luogo di scambio e di interazione, dove le fragilità date dalla sofferenza e dalla malattia vengono acquietate dalla natura tranquilla e pacifica.

Il potere terapeutico dei giardini
Come viene percepita la terapia attraverso i giardini che guariscono?
I criteri che giacciono alla base del concetto di giardino terapeutico sono riconducibili alla sfera emotiva e personale del malato. Ogni tipo di progettazione, infatti, trae ispirazione dalle emozioni e dal disagio che viene provato dalle persone che soffrono e dai loro familiari.
La persona malata ha bisogno di cure per riuscire a riacquisire il proprio stato di salute fisica e mentale. Nel processo di guarigione non sono fondamentali solo le medicine. Spesso il soggetto sofferente si trova a dover affrontare situazioni di stress e di ansia, legate proprio agli ambienti dove vengono fornite le cure che sono spesso ostili e freddi. È in questo contesto che assume importanza il ruolo della natura come fonte di bellezza, sorpresa e tranquillità. È un luogo “amico”, in grado di soddisfare i bisogni fisici e mentali, fornendo nutrimento, bellezza e sorpresa. Come già affermava Aristotele: “il medico cura, il giardino guarisce”.

Come “guarisce” la natura?
L’uomo è costantemente sottoposto a stimoli e il corpo reagisce ad essi in modo differente. Stress ed emozioni influenzano le reazioni del nostro corpo. Non è quindi possibile curare un malato senza pensare sia al corpo che alla mente. Il cervello, infatti, determina le reazioni dell’organismo nei confronti di qualsiasi tipo di malattia.
Ricerche scientifiche hanno dimostrato che esistono 3 fondamentali sistemi che regolano l’organismo (sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario). Essi hanno lo scopo di garantire l’equilibrio e la sopravvivenza e sono influenzati dallo stress e dalla mente. L’intervento terapeutico deve quindi ristabilire la comunicazione tra i tre sistemi in modo tale che sia possibile l’attivazione di meccanismi vitali che permettano all’organismo di adattarsi ai cambiamenti esterni. Nell’organismo, quando sottoposto ad una malattia, uno stress o un evento traumatico, vengono liberati dal sistema nervoso dei mediatori che stimolano il rilascio di sostanze. Questi ormoni attivano il sistema immunitario che risponde agli stimoli creando condizioni favorevoli per lo sviluppo di malattie o psicosi. È in questo processo che la natura ha un ruolo fondamentale ed entra direttamente in relazione con questo meccanismo in quanto l’ambiente determina in parte le risposte emotive, incidendo sulla fisiologia e stimolando le risposte immunitarie.
 
Il verde agisce infatti sullo stress e migliora la qualità della vita poiché in ambiente naturale l’uomo riesce ad acquisire il controllo sul disagio o sulla malattia, è in grado di potenziare le sue capacità di socializzazione, può svolgere attività fisica liberando endorfine e, infine, è in grado di distrarsi dalle proprie angosce.

La costruzione dei giardini terapeutici
Il giardino terapeutico è un luogo di cura e di serenità e costituisce una parte fondamentale nel processo di guarigione. I fruitori, siano essi malati, visitatori o medici, sono soggetti sofferenti, sottoposti ad elevato stress e alla ricerca di una condizione di benessere anche se, in alcuni casi, solo temporanea. Gli elementi che compongono il giardino sono quindi percepiti in maniera differente a seconda del soggetto. Ogni persona, infatti, a seconda del suo vissuto percepisce la realtà in base alle proprie aspettative che sono uniche e personali.
In questo contesto svolgono, quindi, ruoli fondamentali i concetti di paesaggio reale, paesaggio osservato e paesaggio percepito. Il malato prova un desiderio fortissimo di fuggire dalla situazione in cui è e cerca costantemente distrazioni positive che lo allontanino da ciò che sta vivendo. Questo stato d’animo di continua e incessante turbolenza, influenza la sua percezione di ciò che gli sta intorno. Essa sarà cupa e negativa. È attraverso queste dinamiche di natura prettamente psicologica, che si afferma il ruolo del giardino terapeutico. Il disegno progettuale dovrà quindi tenere conto delle emozioni che tale luogo suscita nell’utente in modo tale da alleviare il malessere interiore che prova. Il paesaggio reale è quindi portato ad essere in continua lotta con quello osservato e percepito. Quest’ultimo deve cercare di prevalere sugli altri, in modo tale che se “costruito” nella maniera corretta porterà giovamento all’utente.

Il giardino che coltiva e custodisce l’uomo
Il verde non è un semplice palliativo delle cure mediche, ma una realtà dinamica con effetti benefici sia sulla mente che sul corpo.
I giardini, in generale, sono luoghi che offrono ristoro e pace alla psiche migliorando o allentando lo stress a cui l’uomo è sottoposto costantemente. In modo particolare, più di tutti, i giardini terapeutici possono essere considerati luoghi dell’anima perché hanno lo scopo di alleviare e di ridurre il senso di malessere che il malato, la sua famiglia e i medici, sono costretti a dover affrontare. In quanto esseri umani, i protagonisti del giardino terapeutico sono soggetti a emozioni sia positive che negative che alterano gli equilibri emotivi che definiscono la psiche e i comportamenti di ogni individuo. È grazie alla natura che i sentimenti negativi o alterati dal particolare stato in cui l’organismo si trova vengono alleviati e l’utente riesce ad estraniarsi da quello che sta vivendo.
All’interno del giardino terapeutico l’emozione che si vuole far provare è quella di protezione come se fosse il giardino a coltivare e custodire l’uomo allontanandolo dai problemi che causano stress e paure.

Riguardo l'autore

Luca Masotto

Luca Masotto

Area: Orto e giardino