Ratio Famiglia buoni consigli per l’economia quotidiana.


LEGGI

Diritti del consumatore

Quali sono e come metterli in pratica?

Il diritto di recesso, o di “ripensamento” consiste nella possibilità, concessa al consumatore, di decidere unilateralmente di sciogliere il vincolo contrattuale con il venditore, restituendo il bene acquistato (o revocando l'ordine effettuato) e ottenendo, di conseguenza, la restituzione del prezzo pagato.


Quando può essere esercitato?
Il diritto di recesso può essere esercitato solo in relazione ai contratti di compravendita di beni o servizi, conclusi a distanza, quindi fuori dai locali commerciali, tra consumatore e venditore, e solo dal primo nei confronti del secondo, non viceversa
Per consumatore si intende la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta.
Per venditore deve intendersi, invece, la persona fisica o giuridica che agisca nell’esercizio della propria attività commerciale imprenditoriale o professionale.
 
Il venditore deve sempre farsi carico dell’obbligo di comunicare al consumatore la facoltà di esercitare il diritto di recesso. 

Come si esercita?
L’art. 73 del Codice del Consumo eleva da 7 a 10 giorni il termine per esercitare il diritto di recesso in tutti i tipi di contratti, con una comunicazione scritta, inviata alla sede del venditore mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. È possibile inviare la comunicazione, entro lo stesso termine, anche mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax, a condizione che sia confermata mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le 48 ore successive. 
Nella raccomandata è sufficiente inserire i propri dati, quelli relativi all’ordine e all’acquisto effettuati, comunicando l’intenzione di recedere dal contratto, con l’intimazione di restituire il prezzo pagato entro il termine tassativo di 30 giorni.
 
Qualora nell’informativa riguardante il diritto di recesso o nell’offerta di vendita o nelle clausole di contratto, ciò sia espressamente previsto, il consumatore può esercitare il diritto di recesso procedendo alla diretta e immediata restituzione del bene, senza l’onere della preventiva comunicazione.

Da quando decorre?
Il Codice del Consumo, all’art. 65, prevede varie ipotesi.
Per i contratti d’acquisto stipulati fuori dai locali commerciali (ad esempio vendite porta a porta), si distinguono due eventualità:
- se il venditore fornisce al compratore l’informazione sulla possibilità e sulle modalità di esercizio del diritto di recesso (ai sensi dell’art. 47 del Codice del Consumo), il termine di 10 giorni decorre:
  1. dalla sottoscrizione se il consumatore ha sottoscritto una nota d’ordine;
  2. dal momento in cui l’acquirente riceve l’informazione sul diritto di recesso se il consumatore non ha sottoscritto la nota d’ordine, ma ha visionato il prodotto o gliene sono state illustrate le qualità;
  3. dal momento del ricevimento del prodotto se l’acquisto è stato fatto senza la presenza del venditore;
  4. dal momento del ricevimento della merce se è stata illustrata o mostrata dal venditore merce diversa da quella oggetto del contratto;
- se il venditore non fornisce l’informazione sulla possibilità e sulle modalità di esercizio del diritto di recesso (ai sensi dell’art. 47 del Codice del Consumo), il termine non sarà più di 10 giorni, ma di:
  1. 60 giorni decorrenti dal giorno del loro ricevimento, se oggetto dell’acquisto sono dei beni (ad esempio: un’aspira-polvere, un televisore, un set di pentole, un telefono cellulare, ecc.);
  2. 90 giorni dal giorno della conclusione del contratto, se oggetto dell’acquisto sono dei servizi (ad esempio: la fornitura di energia elettrica, linea telefonica, ecc.).
Vendite on line
Per le vendite a distanza (ad esempio online o su catalogo), si distinguono, ancora una volta, le due ipotesi appena viste per le vendite fuori dai locali commerciali:
• se il venditore fornisce al compratore le informazioni previste dall’art. 52 del Codice del Consumo (dati identificativi del venditore, caratteristiche del prodotto, prezzo, recesso, spese di consegna, modalità di pagamento, ecc.), il termine di 10 giorni decorre:
  1. per i beni, dal giorno del ricevimento della merce o dal giorno in cui sono state fornite le informazioni sul diritto di recesso (se fatto successivamente alla conclusione del contratto e, comunque, entro 3 mesi);
  2. per i servizi, dal giorno della conclusione del contratto o dal giorno in cui sono state fornite le informazioni sul diritto di recesso (se fatto successivamente alla conclusione del contratto e, comunque, entro 3 mesi).
• se il venditore non fornisce le informazioni sul diritto di recesso di cui all’art. 52 del Codice del Consumo, o non ha trasmesso in supporto cartaceo – o altro supporto chiesto dal compratore – la conferma delle informazioni medesime e di quelle ulteriori previste dall’art. 53 (l’esistenza della garanzia e le modalità di assistenza), il termine non sarà più di 10 giorni, ma di:
  1. 60 giorni decorrenti dal giorno del loro ricevimento, se oggetto dell’acquisto sono dei beni;
  2. 90 giorni decorrenti dal giorno della conclusione del contratto, se oggetto dell’acquisto sono dei servizi.
Spese e oneri a carico del consumatore
Nessuna penale e nessuna spesa possono essere addebitate all’acquirente che decide di recedere, neanche le spese di spedizione della merce, sostenute dal venditore (sul punto si ricorda, tra le altre, un’importante pronuncia della Corte di Giustizia CE, Sez. IV, del 15.04.2010, c-511/08).
Se il contratto lo prevede espressamente, il consumatore potrà essere tenuto al pagamento delle sole spese di spedizione per la restituzione al venditore della merce già recapitata.

Esclusioni
Nel caso di vendita in negozio o in altri locali commerciali del venditore, non esiste diritto di recesso, se non a discrezione del venditore.
Il diritto di recesso è inoltre escluso:
  • nei contratti conclusi fuori dai locali commerciali (a domicilio, per strada, per posta, ecc.) come prestazioni che sono già state eseguite (costruzione, vendita e locazione di beni immobili, fornitura di prodotti alimentari o di uso domestico corrente consegnati con scadenza regolare, assicurazione, strumenti finanziari);
  • contratti a distanza (via Internet, per telefono, ecc.) come prodotti alimentari o di uso domestico corrente consegnati con scadenza regolare, servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando è prevista una data o un periodo determinato per la fornitura (ad esempio, con prenotazione).
Salvo diverso accordo tra le parti.


Esempio di raccomandata

diritto consumatore
 

Leggi anche:
Nuovo codice del consumo
Ratio Famiglia n. 6/2014

Riguardo l'autore

Elena  Floriani

Elena Floriani

Area: Banche e Finanza