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Consumo del suolo in Italia



Il consumo del suolo in Italia nel 2022 è cresciuto del 10% rispetto al 2021, allontanandosi dagli obiettivi dell’Agenda 2030. È stato pubblicato a fine ottobre l’annuale rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente riferito all’anno 2022. Il consumo di suolo con nuove coperture artificiali (permanenti, come fabbricati, strade o reversibili come cantieri, impianti fotovoltaici a terra, o campi sportivi) ha riguardato altri 76,8 km2, mentre la crescita complessiva dell’impermeabilizzazione del suolo (copertura permanente con materiali artificiali, come asfalto e calcestruzzo) si attesta a 22,3 km2. Le Regioni dove si è assistito a un maggior consumo di suolo nel 2022 sono la Sardegna, il Molise e la Puglia. Maggior incremento di consumo di suolo netto (bilancio tra consumo suolo e aumento di superfici agricole, naturali per interventi di recupero e demolizione) si è verificato in Lombardia, Veneto, Puglia, Emilia-Romagna e Piemonte. L’80,7 % di consumo di suolo nel 2022 è reversibile, dovuto a cantieri che nei prossimi anni potrebbero tramutarsi in consumo di suolo permanente (edifici e infrastrutture). La ricerca pone poi l’attenzione sulla non sostenibilità di questa crescita in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030: non aumento del degrado del suolo (entro il 2030) e consumo di suolo netto pari a zero entro il 2050. 

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Elena Fracassi

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