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Case stampate in 3D, il futuro dell’edilizia

Robot e stampanti 3D hanno, fatto il loro ingresso in molti settori industriali, rivoluzionandoli con risultati strabilianti. Se c'è un comparto in cui le potenzialità dell'automazione potrebbero essere enormi ma in cui ci si scontra con dei limiti evidenti, è sicuramente quello dell'edilizia. I cantieri sono infatti ambienti complessi e in costante evoluzione e per agirvi le macchine robotiche dovrebbero essere sufficientemente forti per poter gestire materiali pesanti ma al contempo piccole e leggere da riuscire ad entrare negli edifici e flessibili per potersi muovere agevolmente.


La stampante 3D
Nonostante queste difficoltà, si sta investendo moltissimo, in termini di ricerca, per arginare tali ostacoli. D’altra parte, i vantaggi dell’utilizzo di robot e stampanti 3D nell’industria delle costruzioni potrebbero essere tanti, primo fra tutti la possibilità di assemblare strutture complesse in sito, ottimizzando il lavoro e riducendo i costi di trasporto. La stampa 3D consente inoltre di riprodurre qualsiasi forma, a partire da un progetto e da diversi tipi di materiale e potrebbe quindi rappresentare una spinta all’utilizzo di materiali riciclati o riciclabili.
 
Se fino a qualche tempo fa era inimmaginabile anche solo pensare di costruire delle case semplicemente stampandole, questo scenario ora si sta concretizzando in diverse parti del mondo.

La prima casa 3D abitabile
La prima casa davvero abitabile realizzata completamente con una stampante 3D è stata realizzata (in poco meno di 24 ore) ad Austin, in Texas. Il progetto congiunto è di New Story, un’organizzazione benefica sostenuta dall’agenzia di finanziamenti Y-Combinator, e Icon, una società di costruzioni robotiche.
La stampante utilizzata è Vulcan, che realizza i muri tramite una sovrapposizione di strati di cemento che vanno a costruire un doppio muro diviso da un’intercapedine con una struttura rinforzata. La stampa segue un modello tridimensionale progettato al computer che include tutti gli elementi del progetto, compresi i muri divisori interni e gli alloggiamenti per le prese di corrente.
Il risultato è una struttura molto più resistente di un prefabbricato e più efficiente a livello energetico. L’idea alla base del progetto, in questo caso destinato a San Salvador, con l’obiettivo di risolvere l’emergenza abitativa dei Paesi più poveri, è quella di realizzare abitazioni di emergenza. Ma il concept potrebbe rivoluzionare il mercato delle costruzioni, non soltanto nei casi di territori particolarmente svantaggiati.

In Belgio la prima casa 3D a due piani
La società belga di costruzioni Kamp ha battuto un altro record: ha stampato in 3D la prima casa su 2 piani. E questo non è il solo primato, perché, a differenza di altre sperimentazioni, ciò che la distingue è l’aver stampato l’intera struttura in loco, con una stampante 3D fissa e che è la più grande d’Europa. L’abitazione di circa 90 mq è stata costruita ad Anversa in sole 3 settimane.
Composta da un ingresso, due sale conferenze e una cucina, l’abitazione conta anche alcuni extra aggiunti da Kamp C per aumentarne le possibilità di risparmio energetico, dal riscaldamento a pavimento, ai pannelli solari.
Il prototipo è realizzato tramite l’estrusione di diversi strati di una miscela simile al cemento da una stampante BOD2 di 10 x 10 metri. Gli operai hanno soltanto ritoccato gli ultimi componenti, come le finestre e il tetto che in futuro verrà modificato e reso un tetto verde.
Il risparmio stimato, in termini di materiali, tempo e budget, è di circa il 60% rispetto a un’abitazione tradizionale.
Il prototipo non è però pensato per essere abitabile. È stato infatti realizzato come parte del progetto europeo C3PO, con il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale e del governo belga, il cui scopo era avviare una ricerca che mettesse in luce le potenzialità della manifattura additiva in calcestruzzo come tecnica di costruzione, così da implementarne l’uso per la costruzione di case 3D.

In Italia la casa stampata ecosostenibile
Anche in Italia si stanno facendo passi da gigante. A Massa Lombarda (in provincia di Ravenna), ha preso vita il prototipo Gaia realizzato da Crane Wasp e primo esempio di abitazione stampata totalmente sostenibile.
Per realizzarla sono stati infatti utilizzati materiali naturali e di scarto: terra cruda e scarti provenienti dalla filiera del riso. Questo grazie alla collaborazione con RiceHouse, startup italiana di Tiziana Monterisi, che ha curato anche il progetto bioclimatico della casa. Gaia può essere considerata un nuovo modello architettonico ecosostenibile che, grazie alla scelta accurata dei materiali per la muratura, non necessita né di riscaldamento né di raffrescamento, in quanto mantiene al suo interno una temperatura mite e confortevole sia d’inverno che d’estate.
L’utilizzo della stampante 3D ha permesso di realizzare degli intrecci molto articolati in grado di conferire al contempo solidità costruttiva e variazione geometrica lungo l’intero sviluppo murario.
Realizzata in una decina di giorni, la casa, di circa 30 mq, non è soltanto ecosostenibile ma anche economica. I materiali sono costati soltanto € 900,00.

Riguardo l'autore

Erika Seghetti

Erika Seghetti

Area: Case e immobili, Ambiente e turismo responsabile