Ratio Famiglia buoni consigli per l’economia quotidiana.


LEGGI

Assegno Unico Universale 2023

La domanda e le novità



L’Assegno Unico e Universale, istituito a partire dal 1.03.2022, è un sostegno economico mensile alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni. L’importo varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base dell’ISEE valido al momento della presentazione della domanda, tenuto conto dell’età, del numero dei figli, nonché di eventuali situazioni di disabilità degli stessi.
 
Quando spetta l’assegno
L’assegno spetta:
  • per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni.
L’assegno spetta inoltre per ogni figlio a carico con disabilità, senza limiti di età.

Per i figli maggiorenni e fino ai 21 anni è necessario che gli stessi:
  • frequentino un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea;
  • svolgano un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito complessivo annuale fino a € 8.000,00;
  • siano registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi per l’impiego;
  • svolgano il servizio civile universale.

Per ottenere l’ISEE è necessario presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) recandosi presso un intermediario abilitato a prestare l’assistenza fiscale, un CAF, online sul sito Internet dell’INPS entrando con le credenziali SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi, utilizzando anche l’ISEE precompilato.
Con riferimento alla determinazione dell’importo, in base all’ISEE presentato, tenuto conto dell’età dei figli a carico, e di altri elementi, la norma istitutiva prevede:
  • una quota variabile modulata progressivamente (da un massimo di € 175,00 per ciascun figlio minore con ISEE fino a € 15.000,00, a un minimo di € 50,00 per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a € 40.000,00). Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con 4 o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli con disabilità;
  • una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno dovesse risultare inferiore a quello che deriva dalla somma dei valori teorici dell’Assegno al Nucleo Familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), che si sarebbero percepite nel regime precedente la riforma.

L’Assegno viene corrisposto dall’INPS ed è erogato al richiedente ovvero, a richiesta anche successiva, in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, mediante accredito su conto corrente bancario o postale, ovvero scegliendo la modalità del bonifico domiciliato. Le modalità di pagamento dovranno essere indicate in fase di compilazione della domanda.
 
Con l’entrata in vigore dell’Assegno Unico Universale dal mese di marzo 2022, sono state abrogate (in quanto assorbite dall’assegno stesso) le seguenti misure di sostegno:
  • il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • il Bonus bebè;
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

L’Assegno Unico è compatibile con il Reddito di Cittadinanza; in particolare, per gli stessi percettori, l’importo dell’Assegno è erogato, con le stesse modalità di erogazione del Reddito, con accredito sulla carta prepagata di cui gli stessi sono in possesso. L’Assegno non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF. Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’Assegno Unico è corrisposto d’ufficio dall’INPS, senza necessità di presentare apposita domanda.

Chi beneficia dell’Assegno Unico
L’Assegno Unico e Universale riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (pubblici e privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati, ecc.
Per richiedere il beneficio, il richiedente deve essere:
  • cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a 6 mesi;
  • soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • residente e domiciliato in Italia;
  • sia o sia stato residente in Italia per almeno 2 anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno 6 mesi.

Presentazione della domanda
La domanda per l’Assegno Unico ha valenza annuale e può essere presentata da 1 dei 2 genitori esercenti la responsabilità genitoriale a prescindere dalla convivenza con il figlio.
La domanda può essere presentata anche dal tutore del figlio ovvero del genitore, nell’interesse esclusivo del tutelato.
Al compimento della maggiore età, i figli possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori e richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.
Dal 1.03.2023 coloro che nel corso del periodo gennaio 2022-febbraio 2023 abbiano presentato una domanda di Assegno Unico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’INPS, senza dover presentare una nuova domanda.
Rimane comunque obbligatorio il rinnovo dell’ISEE per poter usufruire dell’importo completo.
L’INPS (Circolare n. 132 del 15.12.2022) ha chiarito che non è necessario presentare una nuova domanda per l’Assegno Unico 2023, se non variano ad esempio alcuni parametri come: nascita di figli, variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio, variazioni relativi ai figli maggiorenni (18-21 anni), criteri di ripartizione dell’assegno tra i genitori, condizioni per la spettanza delle maggiorazioni, ecc.
Per il 2023 è necessario presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) entro fine febbraio per ottenere un ISEE aggiornato. In caso contrario, da marzo 2023 sarà garantito solo l’importo minimo previsto per gli ISEE da € 40.000,00 in su. Si ricorda che la domanda si riferisce a pagamenti di prestazioni relative al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione e quello di febbraio dell’anno successivo.
Il rinnovo automatico dell’Assegno Unico è una misura di semplificazione per gli utenti, realizzata anche grazie ai fondi garantiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia (PNRR), che punta a valorizzare le banche dati dell’Istituto.
I dati della domanda saranno automaticamente prelevati dagli archivi dell’Istituto, che procederà a liquidare il beneficio in continuità.
Per la quantificazione dell’Assegno Unico permane, dunque, per tutti i beneficiari, l’obbligo di presentare la nuova DSU per il 2023, per rinnovare l’ISEE, e in assenza di una nuova DSU, l’importo dell’Assegno Unico sarà calcolato a partire da marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti.
Coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno, e quanti avevano prima del 28.02.2023 trasmesso una domanda che non è stata accolta o che non è più attiva, potranno sempre presentare la domanda, tramite il servizio online dell’INPS, il Contact center integrato sempre dell’INPS, o tramite i patronati.
Si ricorda che, relativamente alla decorrenza della prestazione, per le domande presentate entro il 30.06.2023, l’Assegno Unico è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno; se la domanda è presentata dopo il 1.07.2023, si perderanno gli arretrati.

Assegno Unico novità 2023
La legge di Bilancio 2023 ha apportato delle modifiche anche all’Assegno Unico Universale, in particolare, per rafforzare la tutela economica della famiglia.
Le modifiche prevedono:
  • l’incremento del 50% per i nuclei con figli di età inferiore a 1 anno. In presenza di 1 figlio di età inferiore a 1 anno, la prestazione base (da € 175,00 a € 50,00 in funzione del livello dell’ISEE) è incrementata del 50% fino al compimento di un anno di età, così da raggiungere un importo compreso tra € 262,50 (€ 175,00 + € 87,50) e € 75,00 (€ 50,00 + € 25,00) per ciascun figlio;
  • l’incremento del 50% per i nuclei con almeno 3 figli e con ISEE fino a € 40.000,00, in presenza di figli di età compresa tra 1 e 3 anni;
  • la stabilizzazione degli importi base riconosciuti per i figli disabili a prescindere dal requisito anagrafico;
  • la stabilizzazione della maggiorazione da € 85,00 a
  • € 105,00 in favore dei figli disabili under 21 anni di età, differenziata in funzione del rispettivo grado di disabilità (€ 105,00 in caso di non autosufficienza,
  • € 95,00 in caso di disabilità grave e € 85,00 per disabilità media);
  • l’abrogazione delle speciali regole introdotte dal 2023 dal D.L. 73/2022 in materia di maggiorazione di
  • € 80,00 per figli disabili da 18 a 21 anni e di assegno per figli disabili con almeno 21 anni;
  • l’incremento del 50% della maggiorazione forfettaria di € 100,00 mensile per i nuclei familiari con 4 o più figli, che passa a € 150,00.
Viene modificata anche la disciplina della c.d. maggiorazione transitoria per i nuclei con ISEE fino a € 25.000,00, rendendo strutturale la maggiorazione mensile di € 120,00, prevista per i nuclei con un figlio disabile, originariamente prevista per il solo anno 2022. Gli aumenti decorrono da febbraio 2023.

Riguardo l'autore

Giuseppe Moschella

Giuseppe Moschella

Area: Fisco e tasse, Pubblica amministrazione