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Api

Un giardino per tutti i gusti



Dolce o salato, sapido o insipido, amaro, piccante, speziato! Non c’è nulla di più soggettivo del gusto in cucina e per quanto la preparazione sia stata impeccabile lo stesso piatto può inspiegabilmente risultare buonissimo per qualcuno o immangiabile per qualcun altro. Non basta quindi che un alimento sia commestibile, deve anche piacere a chi se lo ritrova in tavola; perché allora si tende a dare per scontato che per le altre specie questo non valga? Chi si è mai chiesto se per le api, ad esempio, un fiore vale l’altro? Probabilmente in pochi e tra quei pochi la maggior parte avrà pensato che i gusti di questi operosi insetti non potessero essere poi così differenti dai propri. In realtà non tutti i fiori sono adatti e la scelta è guidata da criteri specifici che sarebbe utile conoscere così da rendere il proprio giardino o i vasi di balconi e finestre dei ristoranti stellati per gli impollinatori.

Il nettare
Le api non sono interessate tanto al polline, usato per nutrire solo le larve, mentre sono golose di nettare, una nutriente soluzione di acqua e zuccheri prodotta nei nettàri (apposite ghiandole) del fiore che viene usata dalle piante proprio per ricompensare gli insetti per il prezioso lavoro di trasporto del polline da un fiore all’altro. Per quanto valga la pena produrre nettare, questo richiede comunque molte energie alle piante e quindi alcune hanno scelto un’altra strategia: affidano il proprio polline al vento (impollinazione anemofila) e di conseguenza non offrono alle api nessuna leccornia sottoforma di nettare.

Le piante più dolci
Querce, noci e noccioli donano sicuramente una gradevole ombra sotto cui trovare ristoro in estate ma non producono il dolce liquido perciò a loro si potrebbe preferire un bel tiglio, che invece è tra i più generosi con le api. Non sono nettarifere nemmeno le graminacee cioè i cereali alla base dell’alimentazione umana (grano, orzo…) che crescono nei campi agricoli che stanno occupando sempre più spazio sostituendosi ai prati spontanei, a scapito delle api che così fanno fatica a trovare cibo. Persino tra fiori colorati e profumati però alcuni sono sorprendentemente inadatti: i gerani (genere Pelargonium), tanto apprezzati perché riescono a sopravvivere persino ai peggiori giardinieri, offrono pochissimo nettare e il nettàrio è difficile da raggiungere per la forma stessa del fiore. Proprio le morfologie sono infatti un elemento fondamentale e alcune si sono evolute per facilitare il più possibile l’impollinazione, ideando sofisticati meccanismi.

Erbe aromatiche
Molte erbe aromatiche come rosmarino, dai delicati fiori lilla, timo, origano e salvia, che stanno benissimo sui davanzali e si possono usare in cucina (veri prodotti a km 0), appartengono alla famiglia delle Labiate (Lamiaceae) che deve il nome alla presenza di un labbro formato da 3 petali che si sono fusi formando una perfetta piattaforma di atterraggio. Le api vi si appoggiano comodamente e poi spingono con la piccola testa la porta, costituita da altri 2 petali fusi, che impedisce l’accesso alla parte interna del fiore contenente il prezioso nettare; appena la speciale porta viene aperta i lunghi stami si abbassano per sporcare di polline l’insetto proprio su torace e addome, le parti più pelose e perfette per trattenere la polverina gialla.
 
Altre forme gradite sono quelle di trifogli, erba medica, veccia e ginestra, che resiste molto bene anche a estati calde e siccitose, ma sono ricercati pure il tarassaco, il fiordaliso e il girasole, amatissimo anche dagli uccelli che ne becchettano i semi.

Si tratta perlopiù di specie spontanee, che non bisogna nemmeno comprare e che da sole compaiono nei giardini o nelle fioriere. Inoltre la selezione vivaistica ha favorito morfologie sempre più complesse, con corolle fin troppo ricche di petali che ostacolano le api impedendo loro di raggiungere il nettare; la bellezza semplice e genuina dei fiori spontanei è sempre la scelta più giusta.

E i colori?
Le api percepiscono chiaramente il verde-blu, l’azzurro e il giallo-arancione e quindi tendono ad esserne maggiormente attirate mentre ad esempio il rosso non è di loro particolare gradimento. Ciò che davvero guida questi insetti però è un colore che l’uomo non può nemmeno vedere, l’ultravioletto: i fiori che emettono aloni di ultravioletto, come delle iridescenze, dovuti alla luce che rimbalza su piccolissime increspature dei petali sono il massimo per loro. È proprio così che i papaveri attirano le api, non di certo per il loro rosso fuoco. Inoltre molti fiori hanno delle linee o dei puntini, detti guide del nettare, che indicano la strada agli insetti per raggiungere il prezioso liquido, un po’ come fossero cartelli stradali in codice perché in molti casi sono visibili solamente a chi percepisce l’ultravioletto.

La diversità
Un altro elemento fondamentale per creare giardini e balconi a favore delle api è diversificare il più possibile, piantando tante specie diverse, così da accontentare gusti differenti, e non bisogna dimenticarsi di coprire pure l’autunno, periodo in cui le api sono impegnatissime a immagazzinare scorte alimentari per superare l’inverno. Per questo è fondamentale mettere a dimora i crisantemi, la vedovina maggiore e l’edera, così generosa da offrire nutrimento agli insetti con i piccoli fiori raccolti in infiorescenze e a molti uccelli con le bacche nerastre presenti per tutto l’inverno. È evidente quindi che pure le api hanno le loro preferenze e che anzi sono piuttosto esigenti, ma se si proverà ad accontentarle si scoprirà di aver ottenuto quasi senza accorgersene un giardino davvero di buon gusto!

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Valentina Vitali

Valentina Vitali

Area: Ambiente e natura