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Legge di Bilancio 2018

Figli a carico e bonus bebè

Da diversi anni, allo scopo di aiutare i nuclei familiari italiani, la normativa fiscale prevede alcune “agevolazioni” per le famiglie e, in particolare, per i genitori italiani.
Fra le varie misure su questo tema ci sono il cosiddetto “bonus bebè” e le detrazioni per familiari a carico. In questo breve approfondimento si descriveranno a grandi linee queste due misure, con particolare attenzione alla detrazione per figli a cario, anche alla luce delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2018.


Detrazione figli a carico
Le detrazioni per familiari a carico consistono in una riduzione dell’imposta da pagare (in misura forfettaria) che può essere beneficiata dal contribuente che “mantiene” determinati familiari (coniuge, figli, genitori, ecc.) aventi un reddito personale annuale inferiore ad una precisa soglia prevista dalla legge.
Di conseguenza la detrazione per figli a carico, nello specifico, consiste in una riduzione d’imposta a favore dei genitori che mantengono i propri figli, a condizione che vengano rispettati precisi requisiti legali. La detrazione per figli a carico, inoltre, presenta proprie caratteristiche e varia a seconda del reddito del genitore, del numero, dell’età e dello stato di salute del figlio/i.
L’importo della detrazione in questione è dato dal rapporto fra gli elementi suddetti e, senza entrare troppo nel dettaglio del calcolo, si sappia che è inversamente proporzionale al reddito del genitore. In sostanza, all’aumentare del reddito imponibile dei genitori, la detrazione per figli a carico diminuisce.
La detrazione in oggetto tende, invece, ad aumentare nel caso in cui il numero di figli aumenti e nel caso in cui vi sia la presenza di figli portatori di handicap.
 
La detrazione per figli a carico, per riassumere, tenta di tutelare maggiormente i nuclei familiari più poveri, numerosi e con disabilità.

La detrazione per figli a carico spetta, in linea generale, ad entrambi i coniugi per il 50% dell’importo totale. Tuttavia, i coniugi possono optare per la detrazione dell’intera quota in capo al coniuge con il reddito più alto. Se i genitori sono separati la detrazione sarà usufruita dal genitore affidatario, oppure sarà ripartita al 50% tra i genitori nel caso di affidamento congiunto, oppure ancora, spetterà al coniuge col reddito più alto.
Uno dei requisiti necessari ai fini della detrazione in questione sta nel fatto che il figlio “a carico” non abbia conseguito un reddito annuale superiore ad una certa soglia prevista dalla legge. Tale cifra è pari a € 2.840,51 annuali lordi. Se il figlio consegue nell’intero anno solare più di € 2.840,51 lordi non potrà essere considerato a carico e il genitore non potrà usufruire della detrazione per figli a carico.
Ormai da molti anni e da più parti sono state evidenziate alcune criticità di questa detrazione, soprattutto per quanto riguarda il limite reddituale necessario per essere considerati “familiari a carico”.
La legge di Bilancio 2018 è intervenuta sul tema prevedendo un aumento del limite reddituale suddetto. La legge in questione ha previsto che per i figli di età inferiore a 24 anni il nuovo limite reddituale sarà pari a € 4.000,00 annuali lordi. Tale novità, però, entrerà in vigore dal 1.01.2019.

Bonus bebè
Il cosiddetto “bonus bebè” consiste in un assegno mensile destinato alle famiglie con un figlio nato tra la data del 1.01.2015 e il 31.12.2017 e con un ISEE non superiore a € 25.000,00. Il bonus è valido anche nel caso di figli adottati o in affido preadottivo.
L’importo esatto dell’assegno varia a seconda dell’ISEE del nucleo familiare. Se la famiglia ha un ISEE non superiore a € 7.000,00 annui, beneficerà di un assegno mensile pari a € 160,00. Se invece il valore ISEE familiare è superiore a € 7.000,00 e inferiore a € 25.000,00, l’assegno spettante sarà pari a € 80,00 al mese. Entrambi gli assegni avranno cadenza mensile, erogati per 12 mensilità annuali.
Per poter usufruire del “bonus bebè” è necessario presentare una domanda all’Inps. La domanda può essere presentata dal genitore che abbia la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea. Possono presentare la domanda anche coloro i quali detengono un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
È permesso, infine, presentare la domanda anche ai soggetti che possiedono una carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione Europea (italiano o comunitario) non avente la cittadinanza di uno Stato membro, oppure una carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro.
Altri requisiti per richiedere il “bonus bebè” sono: il possesso della residenza in Italia e la convivenza con il figlio “destinatario” del bonus.
La legge di Bilancio 2018 ha previsto la proroga del “bonus bebè”, riconoscendo l’assegno in questione anche per ogni figlio nato/adottato nell’anno 2018.

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Matteo Pillon Storti

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Area: Fisco e tasse - Agevolazioni - Pubblica Amministrazione