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Congedo di maternità

Novità dal 2019

A partire da quest'anno diventa ancora più flessibile la gestione del congedo di maternità (ex astensione obbligatoria) per le lavoratrici.


La legge di Bilancio 2019 ha reso ancora più flessibile la possibilità per le lavoratrici dipendenti di gestire il proprio congedo di maternità.

Nuove disposizioni per il congedo
Infatti, stante l’obbligatorietà di un periodo di congedo non inferiore a 5 mesi continuativi (normalmente decorrenti dal 2° mese precedente la data presunta del parto), finora era prevista la possibilità per la lavoratrice in buona salute di poter differire al massimo di 1 mese l’inizio del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, riducendo così ad 1 solo mese precedente la data presunta del parto l’inizio del congedo ante-partum in modo tale che i restanti 4 mesi di astensione fossero usufruiti post-partum. Orbene, dal 2019 viene di fatto rimossa l’obbligatorietà della fruizione di una seppur breve parte del congedo prima del parto, con la conseguenza che, su specifica richiesta della lavoratrice, l’intero periodo di congedo (pari a 5 mesi) possa essere fruito nel periodo immediatamente successivo al parto. Di fatto lo svolgimento dell’attività lavorativa da parte della donna potrà così proseguire - paradossalmente - fino al giorno del parto (così come, d’altra parte, già avviene quasi sempre per le lavoratrici autonome e le professioniste).
 
Come detto, si tratta di una facoltà e non di un obbligo; pertanto, sarà la lavoratrice che, in funzione del proprio stato di salute e delle proprie condizioni lavorative, potrà operare una libera scelta in tal senso.

Certificazione medica
Chiaramente, questa libera scelta non dovrà comportare rischi né per la mamma né per il nascituro, pertanto sarà necessario che la lavoratrice che intende usufruire di quest’opportunità provveda preventivamente a farsi rilasciare a tal fine due certificati medici: l’uno rilasciato dal proprio medico specialista di fiducia che attesti il buono stato di salute della mamma e del bimbo e l’altro rilasciato dal medico del lavoro che attesti che le condizioni lavorative ed ambientali non ostano ad un prolungamento dello svolgimento dell’attività e che, pertanto, non rischiano di nuocere alla salute di madre e figlio.
In tal modo la responsabilità relativa alla nuova modalità di fruizione del congedo verrà “scaricata” sulle spalle dei due medici, evitando qualsiasi possibilità di forzature da parte di chicchessia.

Maggiore flessibilità
La novità rappresenta un’opportunità per le donne che, in funzione del lavoro svolto, potranno godere di una maggiore flessibilità. Si tratta, infatti, di un’ulteriore opportunità di conciliazione vita-lavoro, ma che dovrà essere attentamente valutata da parte della lavoratrice, in quanto, oltre alla mansione svolta e all’idoneità degli ambienti di lavoro, nel giudizio entrano anche altri fattori quali ad esempio la lontananza dal luogo di lavoro e la necessità di raggiungerlo guidando l’automobile, la durata dell’orario di lavoro, ecc.
In qualsiasi caso, è inutile negarlo, costituisce una preziosa opportunità in più a disposizione delle lavoratrici, della quale bisogna far tesoro.

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Bruno Bravi

Bruno Bravi

Area: Diritto del lavoro