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Cartelle esattoriali pazze

Non sempre è obbligatorio fare ricorso

Quando i miei clienti si vedono pervenire per posta una cartella esattoriale, un sollecito di pagamento, un avviso di accertamento o un avviso di fermo amministrativo emessi da un ente impositore (es. Comune, Pubblica Amministrazione in generale, ecc.), vengono in Studio spaventati, vuoi perché non sono in grado di decifrarne il contenuto per la sua complessità, vuoi perché non riescono a risalire a che cosa sia dovuto il pagamento richiesto (soprattutto se si tratta di imposte, sanzioni, ecc. risalenti a tanti anni prima), vuoi perché non sanno come muoversi.
Ecco, dunque, l'intento di questo articolo: non quello di spiegare quanto già riportato sulla cartella esattoriale o sui provvedimenti sopra citati (come fare ricorso, avanti a quale organo, entro quali termini o, in alternativa, come pagare in un'unica soluzione o a rate), bensì di ciò che non c'è scritto.


Cosa prevedeva prima la legge? Non tutti sanno che fino a poco tempo fa se uno dei predetti provvedimenti era illegittimo (ad esempio perché prescritto o già pagato o perché intervenuta una...